Marvel IT presenta
https://www.comicus.it/marvelit/images/loghi_storie/uomoragno3.jpg

#90 – Battaglia senza onore o umanità

Parte 2

di Fabio Furlanetto e Mickey

 

The Lusty Leopard
Innumerevoli volte Peter Parker ha pensato di essere sul punto di morire. Ogni maledetta volta ha pensato "Che cosa avevo in mente l'ultima volta?! Questa è seria. Stavolta non posso uscirne vivo", e in quest'occasione non fa differenza. Un bizzarro assortimento di sette super-criminali dei Sinistri Sei e del Sinistro Sindacato lo ha accerchiato e ha iniziato un pestaggio selvaggio. Lo hanno picchiato abbastanza che ormai, praticamente, non sente più il dolore, non sente più niente. Non riesce nemmeno a dedicare un pensiero a sua moglie e a sua figlia.
Per superare la soglia di sensibilità dei suoi sensi, ci vuole qualcosa di forte.
Come il tuono di una piccola esplosione, che sballotta via Lizard e Quicksand e spariglia il gruppo.
Per un breve frangente tutti pensano che Murmur abbia ripreso coscienza e abbia dato sfogo a una scarica sonica. Dalla sua visuale al livello del pavimento, l'Uomo Ragno riconosce un odore familiare di polvere da sparo e, soprattutto, frammenti arancioni. Di bombe-zucca.
-Giù le mani dall'Uomo Ragno - sentenzia una voce inquietante, dall'alto.
E' Goblin a parlare, sospeso sul proprio aliante. E l'arrampicamuri non riesce a credere di dovergli la vita.

 

Se è vero che c’è onore tra i ladri, c’è un codice di comportamento anche per i super-criminali. Non fare soffiate sui tuoi colleghi, non metterti contro il nemico di qualcun altro se non sei obbligato, e non metterti sulla strada di Goblin. La fama dell’uomo in maschera sull’aliante è così potente che i Sinistri Sei ed il Sinistro Sindacato si fermano al suo arrivo. Soltanto il Dottor Octopus ha il coraggio di avvicinarsi:

-Il Folletto Verde. Era questione di tempo prima che le nostre strade si incrociassero: sei un giocatore troppo importante per restare neutrale.

-La vostra guerra tra bande sta per finire, Octavius. Adesso, voglio solo che lasciate stare il Ragno.
-Inaccettabile. Electro, Shocker, uccidetelo.

-Murmur, hai sentito il dottore – gli fa eco il Coordinatore, che ha tutto l’interesse di togliere dalla scena Goblin, estraendo la pistola dalla giacca.

Il Folletto potrebbe forse evitare il proiettile, o la scarica sonica, o le vibrazioni, o il fulmine. Ma non tutti e quattro, provenienti da quattro direzioni diverse e a distanza ravvicinata. Nell’istante esatto in cui è sotto attacco, o forse leggermente prima, qualcosa lo strattona per la gamba e lo fa cadere a terra. E’ avvenuto tutto così rapidamente da non dare modo a Goblin di capire cosa sia successo, fino a quando una mano guantata di rosso non lo aiuta a rialzarsi.

-Mi hai salvato!? – si meraviglia Goblin.

-Sì, devo avere una commozione cerebrale – risponde l’Uomo Ragno.

-Che aspettate? Uccideteli!!! – ordina il Dottor Octopus. Di fianco a lui, in aggiunta a chi ha già iniziato l’attacco, si aggiungono anche Lizard, il Ragno di Sangue e la nuova Scorpione.

-Io penso a quello brutto. Tutti gli altri sono tuoi – scherza l’arrampicamuri.

 

All'ingresso del locale
Betty Brant si chiede quanto potrà andare avanti questo gioco. Shocker le manda soffiate anonime sulle mosse dei Sinistri Sei, lei si presenta sul luogo prima di tutti, come se niente fosse, e fa lo scoop. I colleghi iniziano a farsi delle domande e non sono tutti gracili di mente.
Pur essendo ore piccole, la strada dell'ingresso dello strip-club indicatogli da Hermann è assediata da un nutrito gruppo di persone, perlopiù donne che lavorano all'interno e che sono evacuate. La maggior parte dei clienti è fuggita a casa appena in tempo. La giornalista è arrivata prima delle forze dell'ordine, ancora una volta.
Sente la sirena di una volante in avvicinamento, chiamata da qualcuno del vicinato, e capisce che è "ora o mai più": o entra adesso, o la polizia non farà entrare nessuno.
Dopo essersi addentrata nel locale, si pente di non essersi portata dietro rinforzi; un collega maschio, una volta tanto, un Ben Urich, in mancanza di gente come la buon'anima di Jeff Mace nella sua redazione.

Si aspetta quasi di ritrovarsi davanti Peter Parker, arrivato misteriosamente prima di chiunque altro e già nei guai fino al collo. E’ buffo: gli rimproverava di essere uno scavezzacollo; oggi è lei a rischiare la vita mentre Peter ha messo la testa a posto.

All'interno sta impazzando uno scontro tra super-criminali sulle cui fazioni non riesce a venire a capo. Non capisce chi combatta contro chi. Si fa notare Goblin che volteggia per l'ampio spazio, sghignazzando in un modo insopportabile.

Con un certo sangue freddo, dalla soglia scatta le prime foto con il suo smartphone, da lontano; subito dopo ne invia qualcuna e registra un messaggio vocale.
-...domattina ne parliamo, se ne esco viva - conclude e abbassa il dispositivo.
-Goblin, eh? Si fa sempre più animata la nottata - dice una voce alle sue spalle, che la fa trasecolare. Non quanto la vista di colui che ha proferito quelle parole. Lo riconosce perché lei era alla centrale di polizia, quando lui l'ha attaccata.

-Oh, signorina Brant... quale ironia della sorte trovarla qui. Non penserà di farla franca, vero? - dice il Coordinatore, afferrandola per il braccio e puntandole una pistola alla schiena.

 

Chinatown, Manhattan
Quando suona lo smartphone, Angela Yin apre subito gli occhi. Non era riuscita a prendere un sonno profondo. Il suo ragazzo, Michael, si comporta in modo molto strano ultimamente, ma ieri sera ha toccato il fondo: è scomparso nel nulla, non risponde a chiamate e messaggi, non ha lasciato detto niente.
E' sicura che sia lui, quando vede l'icona della busta da lettere. La delusione la coglie quando legge il nome di Betty Brant sulla notifica di Whatsapp. Le ha inviato una foto e un messaggio vocale. Uno scatto sfocato di una marea di tizi in costume, accompagnato da:
<Angela, se non stai dormendo... qui c'è un casino. C'è l'Uomo Ragno, Goblin, i Sinistri Sei... Avrei bisogno di man forte e di foto serie! Comunque sembra ci sia anche quel Ragno di Sangue del culto di cui ti sei occupata... Non avevi scritto un pezzo sul fatto che si fosse costituito? Vabbé, nel caso domattina ne parliamo, se ne esco viva.>
A quell'ascolto, la testa le gira come se quando, settimane prima, aveva scoperto che stava frequentando quel super-criminale, poco prima di convincerlo a collaborare con la giustizia.
Non può essere lui, nella foto. Dev'essere qualcuno che gli ha preso il costume.
Non può nemmeno essere una coincidenza quella notizia proprio nel frangente più preoccupante del loro nuovo rapporto.
Michael Bingham sparisce, il Ragno di Sangue compare.
Che sia andato a vendere la sua identità a uno scagnozzo del Coordinatore? O che fosse lì per combattere al fianco dell'Uomo Ragno?
Il suo ultimo accesso al servizio di messagistica istantanea risulta ore e ore prima.
Deve esserci una spiegazione che non le spezzi il cuore. Deve, si convince mentre indossa i primi capi d'abbigliamento che trova sotto mano.

 

The Lusty Leopard

Il pandemonio che si è scatenato confonderebbe le idee ai soldati più esperti. Il "fuoco amico" è ben più di una concreta possibilità, in uno scenario del genere; tanto più probabile, quanto più le forze in gioco hanno spesso cambiato barricata nel corso degli anni. Niente di più facile che un membro del Sinistro Sindacato possa dimenticarsi chi sono i propri avversari, o viceversa.
-Murmur! Da che parte stai?! - si lamenta il Ragno di Sangue, quando si accorge che una scarica della criminale ha impedito al nuovo Scorpione di mettere ko Electro. Dopo la caduta di Chance e di Hydro-Man, le forze del Sindacato sono a dir poco esigue.
-Grazie, Murmur- lo smentisce Electro, riprendendo le proprie informi fattezze da Camaleonte.
-E avvisa, però- sbruffa il Ragno di Sangue, per essere afferrato dai tentacoli del Dottor Octopus e scaraventato via. Sia la piovra umana sia il Camaleonte si guardano intorno alla ricerca del Coordinatore. Quest'ultimo fa cenno al suo scagnozzo di raggiungerlo, da un anfratto buio. Octopus se ne accorge e cerca di raggiungere il suo nemico, ma lo Scorpione gli balza alle spalle e lo placca a terra.

Agli antipodi del campo di battaglia, Catalyst sta per affrontare la sua nemesi, la supercriminale responsabile dell'acquisizione dei suoi poteri. Poteri che non annoverano super-forza o resistenza: la ragazza deve giocare altre carte.

-Io...so che vuoi tornare umana...io posso aiutarti! - dice, mostrando i palmi per fermarla - E' il mio potere!
-Perché dovrei fidarmi?
-Non... hai niente per cui fidarti...posso solo dirti di guardarmi negli occhi...
Quicksand accoglie la sfida. I loro sguardi si incrociano per così tanto tempo che sembra che intorno a loro non stia infuriando il delirio.
-Va bene - cede la supercriminale. Si ricompatta più che può, assumendo una silhouette umana, e si inginocchia di fronte a Maureen, che a sua volta si è inginocchiata a fatica. Le porge le mani e Maureen gliele prende.
Chiude gli occhi e... si concentra. Il suo Senso della Materia deve operare a pieno ritmo.
Ha ricevuto i suoi poteri da meno di un mese, non li padroneggia ancora del tutto e si sta imbarcando nella trasformazione più complicata che possa immaginare, a base delle più complesse  biomolecole. Eppure, il suo istinto le suggerisce che il compito sia più semplice di quanto sembri: sotto l'apparenza della roccia, c'è ancora lo stato normale delle molecole. La natura tende sempre allo stato normale.
Quicksand urla, mentre una scarica indescrivibile l'attraversa e la trasforma.
Nella bagarre, nessuno ci fa caso più di tanto.
Quando finisce, sta ansimando, ed entrambe le donne sono contentissime che stia ancora respirando. Le loro mani si staccano e la super-criminale ne rimira la pelle rosa.
-Io... grazie.
-A buon rendere... - si accascia Catalyst.
-Vuoi... vuoi che ti porti in ospedale?
-Sarebbe carino, sì... - biascica la ragazza, riversa su un fianco.
L'ex Quicksand infila le braccia all'altezza di reni e ginocchia e la solleva.
-Sei ancora forte...

-Che state combinando qui? – chiede l’Avvoltoio, atterrando di fronte alle due donne. Il suo esoscheletro ha la classica apparenza, il consueto colore. Il piombo aveva una luce diversa. Quindi... gli effetti dei suoi poteri sono temporanei? La donna senza nome tornerà ad essere Quicksand?

-Andiamo. Un ostaggio fa sempre comodo – dice il vecchio Toomes, avvicinandosi a Catalyst.

-Giù le mani! – protesta l’ex Quicksand, colpendo l’Avvoltoio con un gancio destro dritto sul naso.

Dopo la batosta presa e con l’esoscheletro danneggiato, è più che sufficiente a stenderlo.

-Non lascerò che nessuno rovini la mia ultima chance di restare umana – proclama la criminale.

Nella sua voce c’è un fondo di disperata pazzia che non consola affatto Maureen.

 

L’Uomo Ragno non lo avrebbe mai creduto possibile, ma l’arrivo di Goblin è stato veramente un toccasana: tutti si concentrano su di lui, lasciando all’arrampicamuri un po’ dello spazio di manovra di cui ha disperatamente bisogno.

Ma riuscire ad evitare le scariche di Electro, Shocker e Murmur non basta: anche se non tutti lavorano per la stessa squadra, è impossibile colpirne anche uno.

Il Dottor Octopus osserva la battaglia con occhio clinico, riconoscendo che la sua strategia non sta funzionando come dovrebbe. La situazione era già abbastanza caotica, ma l’arrivo di un elemento imprevedibile come Goblin ha cambiato tutto.

Per questo quando Lizard salta verso il Ragno di Sangue, il Dottor Octopus non lo lascia fare ma usa uno dei tentacoli per immobilizzarlo quanto basta per salvare la vita dell’imitatore.

-Non adesso. I nostri nemici sono altri in questo momento – spiega, usando un tentacolo per indicare l’Uomo Ragno e Goblin.

-Quindi tregua? – chiede Murmur.

-Tregua – acconsente Electro, scagliando una scarica di elettricità verso Goblin.

 

Nel retro del locale

-Neanche da qui possiamo uscire, dannazione- si lamenta Quicksand, visibilmente affaticata, alla vista dell'ennesime pattuglia di polizia che circonda il Lusty Leopard. Catalyst si trascina con lei, con un braccio sulla sua spalla.
-Aspetta, guarda...- biascica Maureen, alzando a fatica il braccio sinistro per indicare due figure che si stanno infiltrando nell'edificio. Nessuno dei due era coinvolto nella battaglia: una ragazza caucasica, bionda, dal provocante costume bianco, e un ragazzo di colore, nascosto da un abbondante mantello e cappuccio neri.
-Chi siete? Come avete fatto ad entrare? - prova a domandare Catalyst, senza chiedere il parere di Quicksand.
-Chi siete voi?- rimpalla la voce profonda di Cloak.
-State bene? - si avvicina Dagger, più premurosa.
La vigilante prende per le spalle la novella supereroina e la trafigge con pugnali di luce. Un'espressione di sollievo si disegna sul volto della ragazza esausta.
-Dio... wow... qualunque cosa tu abbia fatto, grazie.
-E se fossero criminali? - rimprovera Cloak alla sua partner.
-Siamo stanche, provate, e attualmente del tutto inermi. Grazie dell'aiuto, ma ora lasciateci andare, di là ci sono peggiori gatte da pelare - dice Quicksand.
Cloak e Dagger si scambiano una loquace occhiata d'intesa.
-Sono l'ultima persona che può negare una seconda possibilità. Non dopo quello che ho imparato dall'Uomo Ragno.
-Anch'io sono una sua fan- sospira Maureen Goodwin.
-Vi porterò al sicuro- sentenzia Cloak, mentre il suo mantello prende vita fino ad avvolgerle.

The Lusty Leopard
O meglio, quello che un tempo era un locale con questo nome. Uno scontro tra così tanti super-esseri ha lasciato ben poche cose intatte.

Il vantaggio di così tanti avversari in uno spazio limitato è che nessuno ha la possibilità di controllare pienamente il campo di battaglia senza pestare i piedi agli alleati; sfortunatamente questo non solo è un problema condiviso dai buoni, ma in particolare l’Uomo Ragno trova particolarmente difficile evitare tutti i colpi senza poter mettere un po’ di distanza.

-Servono rinforzi?- si annuncia Cloak, teleportandosi nella mischia insieme a Dagger.

-Siete una gioia per gli occhi, anche più di Goblin - commenta Testa-di-tela.
-Questo non pensavo me l’avrebbe mai detto nessuno – ammette la donna, rilasciando un gran numero di lame di luce come fuoco di copertura.-Comunque ben ritrovato, Folletto.
-Voi... vi conoscete?- trasecola Peter Parker.
-Un paio di settimane fa abbiamo sventa--- ma il racconto di Cloak viene interrotto da una scarica di fulmini di Electro, che l'avrebbero fatto cadere stecchito se non fossero stati assorbiti dalla Forza Oscura.
-Altra gente!? Otto, che facciamo!? – chiede Shocker. Si è sempre ritenuto una nullità rispetto al Dottor Octopus, ma ora che lo vede agire in prima persona capisce che anche un pezzo da novanta come lui può ritrovarsi senza alcun piano.

-L’unico modo per uscire da uno stallo simile è ripulire l’intera scacchiera – spiega il leader dei Sinistri Sei. Tutti i suoi tentacoli si avviluppano intorno a un pilastro centrale. L'istinto suggerisce che sia una colonna portante dell'edificio. Quando le spire vi si stringono attorno, il cemento si sbriciola. Non è necessario il Senso di Ragno per prevedere ciò che sta succedendo:
-Crolla tutto! State giù!!!- urla l'arrampicamuri.
Il soffitto cede. Nel giro di un paio di secondi, prontamente, Cloak salta verso i suoi freschi alleati e il suo mantello si drappeggia per poi avvolgerli, mentre Shocker e Murmur riversano sopra le loro teste tutte le vibrazioni che hanno in serbo nel riuscito tentativo di sgretolare ai minimi termini i mattoni e i cocci che li travolgono.
Al boato, segue un polverone denso che risparmia a malapena i polmoni di chi indossa una maschera.
-Octopus! Ti sei bevuto il cervello?!- sbraita Shocker, senza una direzione precisa, dal momento che non vede a mezzo metro da sé, come gli altri.
Cloak ritira il suo mantello, facendo ritornare alla luce i buoni e Goblin, in qualunque categoria lo si voglia includere.

Dalle finestre distrutte e dalle brecce sul tetto, spirano correnti che diradano le polveri abbastanza da ripristinare la visibilità. Dalle macerie, riemerge la figura del Coordinatore:
-Scusate, mi cercavate? Stavo sbrigando una faccenda più urgente di questa scaramuccia.
Tutti gli astanti, compresi i suoi scagnozzi, avrebbero voglia di mollargli un ceffone per tanta strafottenza; per di più, poco credibile visto che la sua squadra stava perdendo vistosamente.

-Come vedi, Schultz, quel codardo è uscito allo scoperto- si bea Otto Octavius, perso nel suo delirio.
Prima che le tre fazioni possano riassestarsi e decidere come muoversi, Lizard rompe del tutto la tregua tra i villains. Furioso e spaventato per il crollo del soffitto, sibila e attacca la prima vittima che si para davanti ai suoi occhi: lo Scorpione. Tanto basta per dar inizio all'ultimo round della Guerra Sinistra.

Murmur è in questa mischia per vendicarsi dei Sinistri Sei. L'adrenalina e la rabbia offuscano la sua capacità di giudizio. La vista di Cloak e Dagger accende la miccia: ricorda quanto filo da torcere le hanno dato ai tempi in cui era ancora la folle Shriek e se la faceva con Carnage. Nessuno si lamenterà se cercherà di metterli fuori gioco, anche se questo dovesse significare che possano riconoscerla dai suoi poteri.
Con le braccia divaricate verso la coppia, fa partire alle loro spalle due delle sue più potenti scariche, che li allontanano non poco da Octopus e il Coordinatore, che avevano invece puntato. Ha tutto l'interesse che i due boss criminali si facciano fuori a vicenda.
-Colpo basso, chiunque-tu-sia- grida nervoso il nero, rialzandosi.
-Chiamatemi Murmur- dice Frances Barrison e torna alla carica.
Stavolta Dagger non è impreparata e oppone un fascio fotonico all'attacco sonico.
Luce contro suono: una sfida alle leggi della fisica che crea un incredibile stallo.
-Ho un deja vu...- ammette Tandy Bowen al suo fidanzato, mentre la fronte le si imperla per lo sforzo di contrastare la cascata di suono.
-Anch'io- conferma Ty Johnson, che scompare e ricompare alle spalle di Murmur. Forte della sua esperienza con questi avversari, l'ex Shriek non si fa cogliere di sorpresa, anzi: scarta di lato e fa in modo che la salva di pugnali di luce non trovi più ostacoli investa in pieno la cappa di ombre. Di norma il suo fidanzato se ne nutre, ma una tale quantità ha l'effetto di un'indigestione fulminante o di un'overdose.
-Argh!-urla Cloak, contorcendosi di un dolore metafisico.
-Tyrone!- gli va incontro Dagger, mortificata.
-Errore da dilettanti- infierisce Murmur. Purtroppo per lei, non può farlo oltre che con le parole, perché non stanno combattendo da soli. Shocker approfitta per assestare a tradimento l'ennesimo colpo a quella che, in fatto di poteri, si è affermata come la sua nemesi del giorno.

La dottoressa Stillwell sta per cedere. La repentina trasformazione in Scorpione aveva, comprensibilmente, esautorato di per sé le sue riserve di energie. Solo le scariche di adrenalina le avevano dato la forza di combattere. Per di più, l'effetto del siero sta scemando.
E, ultimo, ma non per importanza, le fauci di Lizard sono strette intorno al suo avambraccio. Se i denti non sono ancora affondati nella carne viva, è grazie all'esoscheletro partorito dalla sua pelle. Non per questo il dolore della morsa non è lancinante.
Smette di opporre resistenza e si accascia. Lizard stacca le zanne e punta al collo, ben più esposto.
Pur nel suo stato bestiale, Curt Connors non si aspetterebbe certo di essere sbalzato via da una scarica di vibrazioni emessa da Shocker, suo compagno di squadra.
-Basta morti, Lizard!-lo rimprovera, quasi come avrebbe fatto con un cane sorpreso a mordicchiare una poltrona.
Stanca di tutto quel caos e delle direttive contrastanti, la lucertola umana decide di lasciar perdere i mammiferi e sgattaiola via, nella breccia più vicina.

L'Uomo Ragno si sente in difetto, tanto per cambiare. Non si sta dando abbastanza da fare a mettere fuori gioco quelle bande di criminali perché è troppo provato dal pestaggio che ha subito poco prima. E' preoccupato anche dalla scomparsa di Catalyst: dov'è finita? E Quicksand? Squadrando il campo di battaglia, il suo sguardo cade su Goblin. Chi si nasconde dietro la maschera del vigilante? Lo osserva combattere contro il Ragno di Sangue e il suo modus operandi gli è familiare. Gli sembra di osservare dall'esterno una delle classiche battaglie tra sé e il Folletto Verde. Straniante. Certo, questo non vuol dire niente: così come il Ragno di Sangue ha copiato le sue tecniche, qualcun altro può aver fatto lo stesso con gli Osborn. Non sarebbe neanche la prima volta, in fondo.
Non senza remore, si catapulta ad aiutarlo, ancora una volta.
-Ce la mettete tutta, ragazzi, ma rimanete pur sempre dei tarocchi- li provoca Spidey.
-Ah, sì?- sorride malefico Goblin. -Prego, allora!- gli fa segno di "accomodarsi".
-Tu non meriti altre battute- dice l'arrampicamuri al suo emulo.
Michael Bingham può conoscere a menadito il suo stile di combattimento, ma non ha la sua superforza. Un altro colpo e sarebbe del tutto knock-out se, senza alcun preavviso, un guanto non scaricasse energia alle spalle di Peter.
-Goblin!!!- urla, con una punta di delusione, il tessiragnatele, rotolando sul pavimento.
-Ehi, non guardare me...- si scagiona il sospettato. Il tono della voce tradisce una certa risentita sorpresa.
-Non l'ho sentito arrivare...- ammette, a bassa voce, l'Uomo Ragno. I nemici capaci di aggirare il Senso di Ragno si contano sulle dita delle mani. E il Coordinatore va ora aggiunto alla lista. A meno che...

-Impressionante. Non ho nemmeno rilevato la presenza del gas – è costretto a complimentarsi Goblin. Il Coordinatore sembra esserne fiero, rispondendo con un inchino teatrale.

-Grazie, ho imparato dai migliori. Quanto vuoi per lavorare per me?

-I miei servizi non sono in vendita – risponde Goblin, estraendo una bomba-zucca dalla sacca.

-No – interviene il Dottor Octopus, afferrando al volo la bomba con uno dei propri tentacoli e premendo la sicura prima ancora che Goblin possa rilasciarla.

-Il Coordinatore è mio! – insiste Octavius.

-Se volete rendere “salviamo l’Uomo Ragno” una festa nazionale io sono d’accordo – scherza l’arrampicamuri. Di nuovo, il Senso di Ragno non lo avverte quando un tentacolo lo afferra al volo e lo sbatte a terra. Cerca di ribellarsi, ma i tentacoli rompono i contenitori del fluido per ragnatela.

Il risultato è che Spidey si ritrova con entrambe le braccia incollate al pavimento da una quantità industriale di ragnatela... ed una bomba-zucca a pochi centimetri dalla testa.

-Ho detto di lasciare in pace il Ragno!!! – protesta Goblin, volando verso Octopus con il proprio aliante e trascinandolo all’esterno dell’edificio.

L’Uomo Ragno dovrebbe essere contento di vedere i propri due peggior nemici che si combattono a vicenda... ma uno dei due potrebbe non meritarselo, ed è più preoccupato dal fatto di non riuscire a raggiungere la bomba-zucca.
Si guarda intorno in cerca d'aiuto. Manca un bel po' di gente all'appello.

-Serve una mano, Ragno? – chiede una voce femminile. L’Uomo Ragno risponde con voce affaticata, cercando di liberarsi dalla propria ragnatela.

-No, no, ho tutto sotto controllo, davvero. Si può sapere da dove sei entrata?

-Mi conosci: entrare dove non devo è la mia specialità. Farti riempire di botte mentre cerchi di aiutare le persone è la tua – risponde la Gatta Nera, disattivando la bomba-zucca ed usando gli artigli nei propri guanti per liberare l’ex amante.

-Ragazzi, serriamo i ranghi. Appuntamento al ritrovo H-6 - ordina in codice il Coordinatore a Murmur e al Ragno di Sangue, con lo Scorpione sulla sua spalla.
-Alla nave, anche noi - intima Schultz a Dillon, l'unico dei Sinistri Sei rimasto in piedi o in zona.

Nel frattempo, la Gatta Nera ha liberato a fatica l'Uomo Ragno dalla sua prigione di ragnatela.

-Finalmente... - si massaggia i polsi -Dimenticavo: il Ragno Nero dov'è?

-Fuori città per un'indagine dell'agenzia[i] - gli sussurra all'orecchio Felicia.
-Che c*lo - sbrocca Peter.

-Piano con quel tipo di linguaggio, sei un padre di famiglia. E poi credevo di essere io quella cui piacciono le parole sconce durante...

-Ehm – attira la loro attenzione Cloak, l’imbarazzo nascosto dal cappuccio calato sulla testa.

-Giusto. I cattivi – realizza l’Uomo Ragno rimettendosi in piedi...e dovendosi appoggiare alla Gatta Nera per non crollare nuovamente a terra.

-Fuggiti o arrestati. Ho già portato al sicuro Catalyst.

-“Catalyst”? – ripete la Gatta Nera.

-Una ragazza che mi aiuta.

-Mi devo ingelosire? - cerca di sdrammatizzare Felicia Hardy.
-E' solo una ragazzina...
-Me ne parlerai strada facendo... andiamo a casa.
-Cloak, Dagger...grazie. Avremmo tante cose da dirci, avremmo gente da inseguire, ma..non mi reggo in piedi.
-Si vede, e ti aiuterei se non fossi spompata anch'io- lo rassicura Dagger -Andate pure, ci aggiorneremo in un secondo momento.

 

Dal tetto di un palazzo vicino, Goblin osserva il Dottor Octopus squarciare l’asfalto con i tentatacoli per sfruttare le fogne come via di fuga. Se lo scienziato folle non avesse distrutto il suo aliante gli darebbe senz’altro la caccia, ma il Folletto Verde non è in condizioni di proseguire la lotta.

Nessuna traccia del Coordinatore invece: con un mutaforma al suo servizio, sfuggire alla cattura da parte della dozzina di agenti FBSA che ha già presidiato il quartiere sarà facile.

Sono tutti e due giocatori di cui tenere conto, anche se la loro guerra fratricida ha danneggiato entrambi più di quanto comprendano. Octopus ha perso la fiducia dei suoi seguaci, mentre il Coordinatore non solo ha visto sparire buona parte dei suoi uomini... se Goblin ha ragione, ha perso anche il vantaggio dell’identità segreta.

“Se sei chi penso, Coordinatore, tu ed io abbiamo un conto in sospeso” pensa il vigilante prima di scomparire nella notte.

 

Forest Hills
Quando rientra a casa con la Gatta Nera, dalla finestra della camera da letto, Peter Parker ritrova Mary Jane Watson con gli occhi gonfi, seduta sul letto.
-Grazie, Felicia - la congeda la donna di casa, con un tono di riconoscenza abbastanza sincero.
A fatica, l'Uomo Ragno si spoglia del suo costume e rimane in mutande. La tenue luce dell'alba lascia intravedere abbastanza del suo corpo martoriato. L'eroe, distrutto, si lascia cadere sul materasso, supino, e inizia a parlare.
-May dorme?
-Come un angelo. Beata lei.
-So che sei preoccupata, e arrabbiata...Io sono devastato, Mary Jane. Non mi aspettavo nulla di quello che è successo. Non ho avuto il tempo di... Non ho nemmeno la voglia, la forza di farmi una doccia o avvisare in dipartimento che non passerò...
-Avrei voluto solo un messaggio. Uno stupido sms. - lo scuote, suscitando un "Ahia!" per aver involontariamente scatenato i suoi dolori. - Persino zia Anna ha imparato a scriverli. Tu no? Devo davvero tenere sempre accesa la cnn per sapere dove stai? Erano mesi che non facevamo questo discorso... perché avevamo un patto, che funzionava. Pieno appoggio, piena complicità, nessun segreto. E scopro dalla tv e dal sito del Bugle che sei andato nel locale del Coordinatore con la tua sidekick! Di cui non so nulla, di cui non vuoi dirmi niente in nome della privacy.
-Amore, hai ragione al novantanove per cento. Io ho bisogno di dormire ora. Ne possiamo riparlare? - dribbla Peter, ancora disteso, con gli occhi già chiusi.
-Va bene - si alza sua moglie. Si china sotto il letto e ne estrae una cassetta per il pronto soccorso. Si arma di acqua ossigenata e batuffoli di cotone, e si mette a pulirgli le ferite con tutto l'amore che può in quel momento.

 

New Jersey
In un covo del Coordinatore
Betty Brant non ha idea di dove si trovi o di che ore siano. Ricorda solo la zaffata di cloroformio con cui il Coordinatore le ha fatto perdere i sensi e sa solo di essere legata a una sedia, mani e piedi, in una stanza buia.
Dopo un tempo incalcolabile - un minuto, un'ora - la luce dalla porta che si apre la acceca per qualche secondo. Non riconosce subito la sagoma in controluce. Basta poco per farle fare mente locale.
-Spero che il servizio sia di suo gradimento, vedova Leeds.
Quella notazione da parte del misterioso Coordinatore la colpisce. Non mostra di darci peso, ha altre priorità per la testa.
-Chiunque tu sia...sai benissimo come funzionano queste cose. L'Uomo Ragno mi troverà, vi farà la festa e---
La prigioniera si interrompe perché un'altra figura femminile si staglia alle sue spalle e si fa avanti nel bugigattolo.
E' Betty Brant. Un'altra Betty Brant, con il cellulare della vera Betty Brant, il cui sangue si gela nelle vene.
Il Camaleonte mostra all'originale lo schermo del suo smartphone, su cui campeggia il contatto della rubrica dietro cui si nasconde il numero di telefono di Shocker.
-Ne sono sicura – risponde a distanza il Camaleonte. E ascoltare la propria voce, emessa da un'altra bocca, uguale alla sua, è il colpo di grazia per Elisabeth Brant.

 

FINE... per ora!



[i] Magari indagini sul Seminatore di Morte, che potete seguire su Devil di Carlo Monni, o qualcosa di più banale come una storia di corna.